SALA GRIGIO PERLA
incontri su COSTITUZIONE, CITTADINANZA, LEGALITA' e POLITICA dell'Associazione Culturale Quintiliano

mercoledì 31 agosto 2022

Gorbaciov e la postmodernità (di Anton De Nicolò)





La postmodernità nel Cinema e nell'Arte rappresenta sia l'emancipazione e la libertà sia la disillusione e la non appartenenza.

Credo sia una delle più importanti chiavi di lettura della nostra realtà.
La nostra postmodernità mondiale è iniziata nel 1991 con la caduta dell'URSS, quando la speranza di un mondo migliore dopo la fine della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, la fine delle ideologie, la fine delle super potenze e dello spettro dell'olocausto nucleare ha lasciato il posto alla disillusione delle promesse disattese.
Viviamo in un continuo limbo, bloccati da 30 anni tra il 1991 e 1994, in un perpetuo "affacciati al futuro, e ora?"
Il mondo non vive in pace orientato in un'unica direzione verso lo stato di diritto e la lotta alle diseguaglianze sotto l'egida ONU, che anzi, dopo la guerra fredda, se si può, ha perso ancora di autorevolezza, tutti allineati dietro l'economia di mercato che spinge la globalizzazione, unica forza resiliente di questa nostra epoca.
Cosa non ha funzionato?
Perché non siamo andati avanti, e perché non solo la geopolitica ma anche il nostro modo di pensare si è stagnato?
Perché non siamo più proiettati verso il futuro?
È semplice quanto assurdo, non ha funzionato la Perestrojka.
Il mondo si è bloccato quando la Russia non è riuscita a regalargli un'altra rivoluzione.
Il futuro non era dopo Gorbaciov ma era con Gorbaciov.
Avere bloccato il percorso riformatore in Russia, restaurando un nuovo passato e e un finto futuro, ha privato il mondo di una Russia al fianco dell'Europa e degli USA, che avrebbero permesso all'ONU di essere un organo sovranazionale indiscusso.
Abbiamo perso 30 anni? Sì.
Ora il mondo è spinto a cambiare unito di fronte a una nuova sfida, l'ecologia, questo è forse il primo passo verso una nuova speranza e un nuovo futuro, e forse metabolizzeremo il lutto di un futuro mancato.
Anton De Nicolò, vicepresidente Associazione Quintiliano